Mattone su mattone

Parole e immagini raccontano il progetto scuola in Mali

Raccontare questo bellissimo evento tenutosi il 6 aprile nella sala Ajace-Loggia del Lionello a Udine,  di un progetto nato dieci anni fa non è semplice, per l'emozione del vedere realizzato un obiettivo così ambizioso come riuscire ad essere partecipi del miglioramento delle condizioni di vita di una intera comunità.

Il titolo stesso "Mattone su mattone" porta in sè un significato profondo che richiama la pazienza, la costanza, la dedizione, la collaborazione di tante persone, tecnici e comunità diverse per cultura, appartenenza, luoghi di provenienza, a partire dagli abitanti del villaggio di Dioubeba in Mali, all'Associazione "Vento di terre lontane" di Udine, all'architetto Emilio Caravatti e il suo studio di Monza, agli operai specializzati del Burkina Faso, agli ingegneri e operai in Mali arrivando a noi, insegnanti, alunni, genitori, Parrocchia e comunità di una piccola frazione del Comune di Maniago, Campagna.

Alla presenza di un  numeroso pubblico è stata raccontata la storia della costruzione della scuola in muratura per il villaggio di Dioubeba.

L'architetto Emilio Caravatti ha illustrato le numerose difficoltà affrontate e le relative soluzioni trovate, a volte pericolose e improvvisate come il trasporto su moto di dinamite. 

Il materiale da costruzione è la laterite che si trova naturalmente nel terreno che circonda il villaggio, seppur nascosta sotto uno strato di roccia durissima. La prima fase è stata la ricerca del sito di scavo e sono stati occupati un gruppo di operai specialisti del Burkina Faso. L'estrazione ha poi coinvolto maestranze locali, così come la costruzione delle parti in ferro della struttura.

 

 

 

 

La vecchia scuola di Dioubeba

 

 

 

La nuova scuola di Dioubeba

La serata è proseguita con un intervento musicale e teatrale della compagnia Artivarti di Portogruaro, che ha presentato alcune suggestioni sul tema dell'acqua.

Infine il momento più emozionante per gli insegnanti, gli alunni e i genitori è stata la proiezione e lettura, da parte dei due attori Stefano Rota e Max Bazzana, della storia scritta da Roberto Tomasini dell'Associazione "Vento di terre lontane" e illustrata dalla classe quinta della nostra scuola nell'anno scolastico scorso.

La storia "Il buon verme transgenico" affronta il tema dell'espropriazione della terra ai contadini da parte di grandi multinazionali. Questa situazione impoverisce gli abitanti, costringendoli ad abbandonare le terre e i loro villaggi. Il racconto è stato stampato e consegnato agli alunni e alla scuola rappresentata dalle insegnanti Daniela Di Luzio e Giuliana Massaro.